LE ORME - Florian
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Al termine di questo inaspettato disco, all'interno del brano Fine di un viaggio, Toni Pagliuca spiegava in questi termine l'abbandono del prog rock a favore di una inattesa e sorprendente collezioni di brani di musica da camera. Bassi, hammond, batterie e chitarre elettriche lasciano il posto a vibrafono, clavicembalo, violino e percussioni varie. Una serie di composizioni su cui troneggia la voce di Aldo Tagliapietra e, talora, il violino del compianto Germano Serafin. Quaranta anni dopo sappiamo come è proseguita la storia. Il tentativo si spense due anni dopo con il successivo Piccola rapsodia dell'ape, che sancì anche la fine del gruppo prima delle successive reunion (sempre parziali e nostalgiche di quelle ombre qui ripudiate). A tanti anni di distanza occorre forse ascoltare il disco come una risposta basata sulla dignità e la bellezza del rock classico contrapposto alla spazzatura maleodorante del punk e della new wave che allora cominciavano ad imperare.
Buon ascolto!