Sebastiano Vassalli - Marco e Mattio
Zoldo è un piccolo paese del bellunese. Qui, a fine XVIII secolo, gli echi dei lumi settecenteschi arrivano flebili e non scalfiscono la realta della fame e della malattie. E le armate di Napoleone arrivano in tempo per aggravare il peso della miseria ma ripartono troppo presto per smuovere il gioco dei privilegi. Un parroco avaro, un prete medico maniaco di purghe e salassi, una santa anoressica, un falsario, un brigante e poi l'umanita della miniera che lavora i metalli, uomini neri dimenticati da Dio e dal diavolo. A Zoldo nasce Mattio, figlio del ciabattino del paese, e da Zoldo inizia il suo viaggio verso la follia che lo condurra a Venezia in uno spettacolare tentativo di autocrocefiggersi, novello Cristo, per la salvezza del mondo, e poi nell'isola di San Servolo, in uno dei primi manicomi d'Europa. In questo itinerario, Mattio si incrocia piu volte con un personaggio misterioso, Marco, incarnazione del mito dell'Ebreo errante, oppure soltanto proiezione delle sue ombre mentali. La delirante bonta dell'uno si rispecchia nella lucida malvagita dell'altro, entrambi, in fondo, vittime della storia.