Luigi Garlando - Per questo mi chiamo Giovanni


Garlando, Luigi, Per questo mi chiamo Giovanni. Da un padre a un figlio il racconto della vita di Giovanni Falcone, MIlano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2012

Uno scimpanzé di peluche dai piedi bruciati diventa l’inizio di un racconto meraviglioso, ad un tempo quotidiano ed intimo ma anche epico e paradigmatico sul piano della coscienza collettiva, per sempre scossa e offesa dall’attentato al giudice Giovanni Falcone. La sua figura e la lotta contro “il Mostro” diventano un riferimento per un padre non proprio perfetto e un motivo di orgoglio per un bimbo di nove anni che trova il coraggio di crescere e di compiere scelte difficili, anche quando l’omertà sembra la prassi e il mondo degli adulti non tutelare le vittime.

Dagli atroci delitti di mafia e dei suoi “uomini d’onore” alla collaborazione di Buscetta, dalla costituzione del pool antimafia all’aula bunker dell’Ucciardone, dall’attentato sventato all’ultimo fino agli istanti finali dell’attentatuni contro il giudice Falcone e la scorta: pagine di storia italiana raccontate con stile asciutto e appassionato ma senza retorica, da un padre al proprio figlio che riceve la lezione più importante della sua vita e capisce che solo ferma volontà e giusti ideali portano a cambiamenti considerati impossibili.

Buona lettura!

« Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini » G. Falcone

« (I giudici Falcone e Borsellino, nelle foto più note) …sorridono perché sono felici. Forse la felicità, quella vera, non c’entra con le cose da fare o da avere; forse la felicità vera arriva da un grande ideale che dà senso profondo a tutta la tua vita e che ti trasmette ogni mattina la gioia di una giornata nuova. Per Falcone e Borsellino quell’ideale era la legalità, la giustizia, la lotta generosa per liberare la Sicilia dalla mafia. Forse, per essere veramente felici, anche noi dovremmo trovare un ideale del genere ». L. Garlando