Man Ray - Opere 1912-1975

11 MARZO - 9 LUGLIO Palazzo Ducale Genova

Oltre trecento opere esposte a Palazzo Ducale raccontano il lavoro e la vita di un genio del Novecento, Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray scultore e regista d’avanguardia, la cui poetica è stata caratterizzata, fin dagli esordi, dall’ironia, dalla sensualità e dalla volontà di sperimentare, di rompere gli schemi e creare nuove estetiche.

Ė uno dei protagonisti del DADA americano insieme a Marcel Duchamp, amico e complice artistico di una vita: dal loro incontro nascono autentiche icone dell’arte del XX secolo come La tonsure e Elevage de poussiére (entrambe esposte in mostra), fotografie che rimettono in discussione l’idea stessa di ritratto e di realtà, dove la superficie impolverata di un vetro diventa un paesaggio alieno, futuribile. A Parigi, con i suoi Rayographs, immagini fotografiche ottenute senza la macchina fotografica, viene accolto con entusiasmo dalla comunità artistica che in quel momento vive la sua stagione d’oro tra Dadaismo e Surrealismo, di cui Man Ray è al tempo stesso protagonista e testimone.

I temi ricorrenti nella poetica di Man Ray sono quelli del corpo e della sensualità, che nel periodo surrealista diventano il centro dell’ispirazione.

Assieme a Duchamps e ad un amico collezionista, Man Ray fondò, nel 1915, la “Society of Indipendent Artists”, un’associazione dedita all’esposizione di opere d’arte d’avanguardia che ebbe negli anni a venire buon successo; grazie alle sue ricche conoscenze divenne famoso scattando ritratti tra i quali vanno annoverati quelli di molti famosi colleghi: James Joyce, Gertrude Stein, Pablo Picasso, Salvator Dalì, André Breton. La sua fama di artista poliedrico e geniale rimane intatta a quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa.

Curiosità

  • Ma Ray vuol dire letteralmente “uomo raggio”. Il nome d’arte proviene dall’abbreviazione dei suoi soprannomi e descrive anche adeguatamente il personaggio.

  • La sua scultura più famosa, “Cadeau”, un ferro da stiro in ghisa con saldati 14 chiodi, fu rubata subito dopo poche esposizioni e l’artista dovette farne un’altra. Alla fine ne creò una serie “griffata” da 5000 pezzi di grande valore collezionistico.

  • Sulla sua lapide, al cimitero di Montparnasse si può trovare la scritta “Unconcerned but not indifferent” che si traduce con “Tranquillo ma non indifferente”.