Luigi Surdich

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Dopo poche settimane dalla scomparsa  del fratello Francesco anche Luigi Surdich ci lascia,  al termine di un agosto torrido e carico di lutti. Riportiamo il saluto commosso del Prof. Francesco Macciò, che, nell'ambito della rassegna "Incontri con gli scrittori", invitò il Prof. Luigi Surdich, assieme al Prof. Francesco De Nicola presso il nostro liceo. Era il 17 Maggio 2018 e si presentò il testo L'oscuro di ogni sostanza di Francesco Macciò (nella foto Luigi Surdich è il primo a destra)

L'oscuro

LUIGI SURDICH NEI MIEI RICORDI

La scomparsa di Luigi Surdich mi ha profondamente addolorato. È stato ed è per me un amico e un maestro, fin da quando lo invitai nel 1993 a un convegno in val Trebbia su Giorgio Caproni, allorché scrisse la splendida Lettura di Statale 45, un testo di Res amissa, l’ultima raccolta di Caproni uscita postuma. Ma Luigi non si limitò a quel suo importante contributo. Seguì passo a passo la pubblicazione degli Atti, che mi ero preso l’impegno di curare. Da lì in avanti ci siamo incontrati e sentiti per telefono molte volte, sia in occasione dell’edizione del mio primo libro di poesia, Sotto notti altissime di stelle, per il quale egli scrisse una illuminante e sostanziosa prefazione, quasi un vero e proprio saggio, sia in occasione di due Incontri nell’Aula Magna del liceo Pertini, il primo incentrato sulla lettura di un testo di Gozzano (il poemetto Ketty, in Poesie sparse), il secondo su un testo di Montale (Ti libero la fronte dai ghiaccioli, poesia delle Occasioni dedicata a Irma Brandeis). Prima di questi due incontri, c’era stata la presentazione di Sotto notti altissime di stelle alla Biblioteca Universitaria di Genova, che Luigi aveva curato con l’indimenticabile Franco Croce (anche lui ospite di almeno due Incontri al Pertini), seguita da un’altra presentazione a Borghetto Santo Spirito, organizzata da Stefano Roascio. Ricordo anche una sua telefonata serale per annunciarmi la scomparsa di Rosa Rettagliata, la moglie di Caproni; con Luigi e Franco Croce ci recammo il giorno dopo a Loco di Rovegno per le esequie. Ci furono altre occasioni d’incontro con Luigi e con Mavi, Maria Vittoria, sua moglie, e conservo negli archivi del mio computer i suoi immancabili auguri via e-mail per le festività natalizie. In un’altra circostanza mi comunicò di aver citato un mio testo dedicato a Caproni nella sua Prefazione al libro di Bacigalupi - Fossati, Giorgio Caproni maestro. Ho imparato molto da lui, dai suoi libri, dall’impostazione rigorosa del suo metodo critico, uno dei più efficaci e convincenti in cui mi sia capitato di imbattermi: pur senza mai essere stato ufficialmente suo allievo, è come se lo fossi diventato, apprezzando non solo la sua acribia ma anche l’affabilità, l’umiltà, l’ironia. Per non dilungarmi troppo, posso accennare ancora a un’altra bella prefazione che scrisse per il mio più recente libro di poesia: L’oscuro di ogni sostanza, alla quale diede il titolo di La contraddizione, la distinzione, le parole. Il libro venne presentato da Luigi al Festival Internazionale di Poesia di Genova e al Liceo Pertini ancora da Luigi, da Francesco De Nicola e dal dirigente Alessandro Cavanna. L’ultima volta che lo vidi, se qualcosa non sfugge alla mia memoria, fu a casa sua: mi accennò ai suoi problemi di salute, che iniziarono proprio allora a manifestarsi. Luigi me ne parlò serenamente, ma io mi congedai con un senso di angoscia e di tristezza. Tra i suoi numerosi e importanti libri, oltre naturalmente ai suoi studi su Boccaccio, vorrei ricordarne e raccomandarne almeno due: Giorgio Caproni. Un ritratto (1990) e Poesie del Novecento - Gozzano, Montale, Caproni, Sereni, Giudici – (2018).

Francesco Macciò