Geometrie del colore

"Se si perdono i ragazzi più difficili la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati". 

(Don Milani)

Dopo i lavori nel plesso di Corso Magenta, il progetto per la riqualificazione degli spazi della scuola si è spostato nella sede di Largo Cattanei che, dopo la sua apertura pochi anni fa, ha visto quest'anno l'aggiunta di altre quattro nuove aule.

Secondo un'opinione diffusa, gli ex uffici della Regione, riadattati ad ambiente scolastico, apparivano piuttosto somiglianti alle corsie di un ospedale. Ma grazie ai laboratori artistici del Progetto Campo Base finanziati dal PNRR è stato finalmente possibile procedere alla loro trasformazione e valorizzazione.

La difficoltà maggiore riscontrata nella progettazione è stata quella di doversi confrontare con un ambiente unico, un unico corridoio, nel quale la scelta dei colori e delle forme è in costante dialogo. 

Per fortuna l'esperta Francesca Salvetti, docente di Rappresentazione presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Genova, ha messo a disposizione la propria competenza nella valorizzazione degli spazi interni tramite uno studio percettivo della rappresentazione di forme geometriche e valenze cromatiche, e ha saputo unirla alle competenze pregresse degli studenti. 

Alcuni appassionati di street art hanno avuto inoltre la possibilità di sperimentare a scuola l'arte dei graffiti, la più antica del mondo, a partire dalle grotte rupestri, passando per gli affreschi, fino alla conquista dei muri delle nostre città. A conferma di come l'uomo, fin dalle proprie origini, ha sempre dipinto sui muri per riappropriarsi degli spazi dell'abitare.

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Ideare un progetto unitario, con campi di colore e linee geometriche volte a colorare una nuova armonia, ha facilitato la costruzione di un clima collaborativo tra i partecipanti. Decidere cosa rappresentare in maniera condivisa è stata una palestra per mettere le proprie idee a servizio di quelle del gruppo, in modo da facilitare la riuscita del progetto.

Il grande impegno richiesto e l'alto rischio di errore, unito al timore di avere per anni sui muri immagini scadenti, sono stati poi un ulteriore motore per lavorare insieme e imparare a progettare in maniera condivisa.

L'esperta Francesca Salvetti ha sottolineato come la bellezza di questi progetti non risieda soltanto nella qualità del prodotto artistico realizzato, ma nel consolidamento di rapporti più stretti e inediti fra studenti e docenti chiamati a collaborare per un obiettivo comune.

Sono state necessarie tre settimane per ridisegnare gli spazi posti all’ultimo piano dell’edificio, all'interno dei quali studenti e docenti passeranno moltissime ore. In particolare, negli spazi comuni per la socializzazione, è stata indubbiamente un'occasione unica per arrivare ad avere un muro personalizzato che diventerà patrimonio di tutti.

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Un ultimo ringraziamento va rivolto ai collaboratori scolastici, perché senza il loro prezioso aiuto sarebbe stato impossibile realizzare un tanto colorato progetto durante il normale svolgimento delle lezioni. (Francesco Grosso)

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